martedì 25 ottobre 2011

A Day Called Zero - A Day Called Zero (199?)

Penso sia la prima volta che mi capiti un disco di cui non si sa l'anno di uscita. E pensare che non appartiene neanche alla preistoria, ma alla prima metà degli anni '90, in cui uscì quest'unico mini-album sulla Gravity, label specializzata in post-hardcore dell'area di San Diego.
Si sa invece chi militava nel trio in questione: Nathaniel sarebbe diventato una colonna fondante dei Black Heart Procession, qui al basso. Il batterista era Crane che sarebbe confluito nei Rocket From The Crypt, mentre resta sconosciuto il cantante/chitarrista, un certo Josh Quon.
Erano sostanzialmente due le influenze degli ADC0: gli Slint per le atmosfere abbandonanti e le ragnatele chitarristiche, e i Three Mile Pilot per la ritmica sostenuta e le tonalità autunnali del suono. Ovvio che tali confronti avrebbero fatto tremare i polsi a chiunque, e qui come risultati non ci si può avvicinare più di tanto, a tali padri putativi.
Però per gli amanti del genere ci sono 4 pezzi che si fanno apprezzare non poco, specialmente Observation of the perpetual e Pleateau, crepuscolari ed avvincenti nelle progressioni discostanti.

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