Subito dopo il monumentale Arc, questa colonna sonora è stato uno dei momenti più alienati della carriera di Young, durante la sua seconda giovinezza nei '90. La generazione grunge gli rendeva tributo e lui, ringalluzzito, sfornava fra i suoi lavori più indimenticabili dopo una decade piuttosto fiacca, quella degli '80.
Un progetto veramente atipico, quello di musicare Dead Man. Armato della sua gloriosissima e sporca Les Paul, chiuso in una stanza a visionare le parti editate del film, ispirato e libero proprio perchè non vincolato alla forma canzone classica. Ci sono 5 movimenti per chitarra e uno breve per organo, inframezzati da lunghe parti recitate, prelevate a forza dal film. Basta semplicemente togliere queste ultime dalla scaletta e ne esce un capolavoro per lente saturazioni, arie sommesse e feedback relativamente controllati. Non serviva modificare l'approccio e Young se ne rese conto facilmente; il movimento più significativo è Guitar Solo #5, un quarto d'ora maestoso dell'arte younghiana, così semplice e lineare eppure unica ed inconfondibile.
Un progetto veramente atipico, quello di musicare Dead Man. Armato della sua gloriosissima e sporca Les Paul, chiuso in una stanza a visionare le parti editate del film, ispirato e libero proprio perchè non vincolato alla forma canzone classica. Ci sono 5 movimenti per chitarra e uno breve per organo, inframezzati da lunghe parti recitate, prelevate a forza dal film. Basta semplicemente togliere queste ultime dalla scaletta e ne esce un capolavoro per lente saturazioni, arie sommesse e feedback relativamente controllati. Non serviva modificare l'approccio e Young se ne rese conto facilmente; il movimento più significativo è Guitar Solo #5, un quarto d'ora maestoso dell'arte younghiana, così semplice e lineare eppure unica ed inconfondibile.
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