Vero autentico festival delle chitarre luccicanti, per questo mix fra psichedelia onirica e shoe-gaze parossistico. Erano un quartetto senza basso di Portland, e andavano a caccia di voli pindarici.
Disco lungo e dilatatissimo, l'omonimo indugiava in temi di sicuro fascino quando c'era uno straccio di forma canzone e qualche strofa cantata (I wait for you con la sua bella melodia circolare e Truth con un crescendo irrefrenabile di frequenze). Surface I e II erano l'archetipo del loro ambient-rock galattico, con il synth in primo piano, il tema arioso di Team Yume un incrocio fra Mogwai e Slowdive.
Si puntava tutto sulle atmosfere e si lavorava ossessivamente sulle timbriche, con valide varietà assortite. Solo nella finale The Frigid, Frigid, Frigid Body affiorava un certo manierismo, di certo dovuto alla lunghezza spropositata (18 minuti, la metà sarebbe stata più che sufficente).
Una durata inferiore e la conseguente maggior concentrazione avrebbe fatto molto bene al disco, che comunque resta un sottofondo molto piacevole.
Disco lungo e dilatatissimo, l'omonimo indugiava in temi di sicuro fascino quando c'era uno straccio di forma canzone e qualche strofa cantata (I wait for you con la sua bella melodia circolare e Truth con un crescendo irrefrenabile di frequenze). Surface I e II erano l'archetipo del loro ambient-rock galattico, con il synth in primo piano, il tema arioso di Team Yume un incrocio fra Mogwai e Slowdive.
Si puntava tutto sulle atmosfere e si lavorava ossessivamente sulle timbriche, con valide varietà assortite. Solo nella finale The Frigid, Frigid, Frigid Body affiorava un certo manierismo, di certo dovuto alla lunghezza spropositata (18 minuti, la metà sarebbe stata più che sufficente).
Una durata inferiore e la conseguente maggior concentrazione avrebbe fatto molto bene al disco, che comunque resta un sottofondo molto piacevole.
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