Se penso ai compositori correnti dediti ad ambient più o meno classica che mi piacciono tanto tanto come Kenniff, Skelton o Kirby, beh, occorre ammettere che sono concettualmente tutti debitori a Brian Eno, che con Discreet music aprì una pista non indifferentemente nuova, seppur piuttosto minimalistica.
La title-track è una mezz'ora abbondante di tappeti levitanti con pressochè nessuna variazione, fatte salve alcune impercettibili impennate sulle note alte del synth. La portata è abbastanza storica e va bene, ma oggi si potrebbe anche ridire sulla qualità effettiva finale.
Ciò che vale veramente l'ascolto ripetuto è costituito dalla ripresa di Three Variations on the Canon in D Major, un'antica composizione classica del 1600 del tedesco Pachelbel, eseguita da tal Cockpit Ensemble. Qui Eno svolge la funzione di direttore destabilizzante, oltre che intrufolarsi con discrezione con qualche effetto, ordinando ai musicisti di cambiare tonalità alternativamente fra gli archi alti e quelli bassi. Al di là della bellezza intrinseca della sinfonia, è molto interessante cercare di infilare le orecchie nel contesto e coglierne le sfumature.
la password dio cinchiale""
RispondiEliminaGuarda alla destra della foto di Eno :-)
RispondiEliminaah ma è tuo? pensavo li pescassi dal web ;-) gracias
RispondiEliminaPesca, pesca più che puoi intanto che la roba c'è...qua potrebbe scomparire tutto da un momento all'altro!
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