Ma che idea bizzarra e carina, fare un disco con la nonna. Quei due matti dei fratelli Friedberger hanno così inscenato un coacervo di alt-pop-prog teatrale dalle non poche sorprese.
E pensare che il rischio era altissimo; i lunghi monologhi dell'anziana signora avrebbero potuto tediare, ma il controcanto diafano di Eleanor e i vulcanici arrangiamenti di Matthew fanno spiccare il volo al disco.
Così capita di sentire un po' di tutto, tanto per giustificare il termine prog: didascalie circensi, bozzetti canterburyani di gran gusto, deformazioni blues, divagazioni elettroniche, persino qualche schitarrata distorta. Tutto in soluzione di continuità, ma fratturato in innumerevoli colpi di scena.
Un brillante saggio vaudevilliano dei nostri giorni, che ricorda un po' i Residents meno ostici ma con un abbondante ed illuminato senso melodico.
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