Non che fosse poi così irresistibile, la proposta delle inglesi Electrelane: strumentali ossessivamente monocordi, in cui il farfisa ha il compito di andare in assolo perenne, con ritmica fluente. Semmai, almeno in questo debutto, sono le esecuzioni ad incuriosire, scalmanate, di una vigoria sorprendente.
Non che una formula così quadrata potesse funzionare per molto, infatti i dischi seguenti hanno visto l'introduzione della voce, ma con risultati sempre inferiori a Rock it to the moon che qualche bel numero lo tirava fuori come Gabriel, The invisible dog, Blue straggler, tanto debitori alla new-wave quanto al garage meno grezzo. Da segnalare anche una variazione sensibile come l'aria pianistica di Many peaks.
Bravine, ma in questo campo gli Stereolab erano di un'altra categoria.
questa band mi incuriosisce approfondiro' solo per il fatto che sono tutte donzelle:)
RispondiEliminaMa guarda, di femminile non è che ci sia tanto...
RispondiEliminaBand interamente omosessuale ;-)
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