Voglia di spiazzare e mischiare le carte? Tentativo di aggiornarsi e superare gli stereotipi? Necessità di risparmiare sui musicisti di supporto?
Ma poi, riascoltando la meravigliosa traccia iniziale, The boy with the hammer in the paper bag, ogni discussione andava in dissolvenza e la stoffa grezza di autore sopraffino di Eitzel vinceva su tutto. La realtà è che Invisible man non è il disco di un cantautore affermato che si chiude in camera e si arrangia col computer in perfetta solitudine, bensì una grande raccolta dell'Eitzel maturo e riflessivo.
Mai sopra le righe, il vecchio Mark, l'agente confidenziale dalla voce calda e confortevole. Sempre disposto ad accogliere gli interrogativi della vita col suo fare disincantato e discreto.
Sempre armato di due manciate di canzoni da conservare gelosamente.
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