Neanche un anno dopo lo scioglimento dei Cop Shoot Cop il leader Ashley era già alla guida del supergruppo Firewater, comprendente colleghi di prestigio come Denison e Kimball fra gli altri.
La copertina, che si potrebbe definire anche blasfema, vedeva un Cristo con una bottiglia presumo di birra in mano: il titolo del disco completava il quadro.
Detto questo, si trattò di una svolta molto importante per il bassista: abbandonate per sempre le sonorità caustiche dei grandi CSC, si dedicava ad un progetto che mixava atmosfere decadenti alla Nick Cave con scampoli di svariate musiche tradizionali, con particolare attenzione a quelle dell'est Europeo, o come il tango, la bossanova ed altro ancora. Il tutto con grande dispiego di strumenti a fiati, fisarmoniche e quant'altro.
A parte il grande pezzo d'apertura, Some strange reaction, che comunque avrà soddisfatto il pubblico degli ultimi CSC che già lentamente si stavano dirigendo verso terre caveiane, le stentoree Refinery e I am the rain, non c'è neanche più l'ombra di qualcosa che si possa definire rock. E devo essere sincero, musiche che non sono proprio fra le mie preferite, ma tutto fatto molto bene, nello stile adulto di Ashley.
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