Non si sa veramente nulla di Marletta, e questo titolo uscito per Cenacolo nel 1977 (persino l'anno è incerto, ma tale si direbbe in base alle sequenze dei codici - viene spesso citato 1983 ma lo escludo, viste le sonorità) è l'unica testimonianza di output reperibile.
Come intuibile dal titolo, è una sarabanda di esperimenti ritmici giocati su svariate combinazioni (interessante la legenda allegata, con sottotitolo a spiegare ogni singola traccia in 5-6 parole). Poche le incursioni realmente musicate, ma notevoli: Violenza si muove su una sinuosa linea di synth basso, Reflection e Riverberazioni su una suspense di accordi astratti di piano elettrico, Apocalisse su boombastici lamenti di synth distortissimo. Il mood generale di batteria è impostato sul tintinnio del ride tipicamente jazzistico, ma sembra più un mero supporto che una impostazione voluta. Tutto il secondo lato è fatto di esperimenti percussivi che rendono ancor più ostico il disco, un prodotto borderline persino per la library più speculare.
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