Ammaliante avvolgimento di psych-folk decisamente out of time per i Metal Mountains, trio per violino, chitarre e voce estasiata femminile.
Il disco presenta buoni pregi: la media compositiva relativamente valida, un clima autunnale sostenuto da sapienti arrangiamenti e la voce della Rush che è emotivamente impeccabile. La formula in sè, quantomeno prevedibile, potrebbe stancare facilmente (come a volte può accadere per i Charalambides, di cui i Metal Mountains sembrano una versione più sobria) ma viene facilitata dalla breve durata, poco più di mezz'oretta.
I 7 titoli in scaletta non presentano saliscendi particolari, hanno uno svolgimento lineare che evidenzia omogeneità assoluta: terreni ma levitanti, i Metal Mountains chiedono attenzione con pacatezza infinita e regalano conforto come un focolare in pieno inverno.
Thanks very much. Very interesting band.
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