E' sempre intrigante quando uno dei tuoi punti di riferimento critico ti sorprende, in qualsiasi direzione. Il buon PS ha esaltato questo disco assestandogli un imperioso 8, e ci sono rimasto un po' di stucco.
Purling Hiss è un old-fashioned power-trio di Philadelphia che cavalca una tigre nutrita a base di garage infiammabile discendente in diretta dagli Stooges, con velleità chitarristiche alla Hendrix ed una registrazione non lo-fi, ma di più.
Ed il talento? Per chi ama ancora questi suoni, è un baccanale godurioso di distorsioni megagalattiche, ma la fantasia regna altrove. C'è modo e modo di tributare, e i PH buttano lì 3 mattoni che si dilungano oltre misura, un po' noiosetti, in cui si evince che il chitarrista avrebbe bisogno di un esorcismo (nel senso ironico, chè senz'altro è molto bravo, ma un limitatore non avrebbe guastato).
Alla fine interessano quasi più le altre 3 tracce, che durano un minuto e mezzo e perlomeno danno tregua con piccole varianti. Ok che è questione attitudinale, ma su questi registri ho sentito di molto meglio.
E son d'accordo.
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