Da oltre 20 anni lo svedese Anderson è uno dei massimi nomi di punta della Cold Meat Industry, e non soltanto perchè gioca in casa; oltre ad essere un progetto di lunga durata, Raison D'Etre significa più di chiunque altro il senso austero (e per certi versi orrorifico) del medioevo trasferito ai giorni nostri.
Si eviti perciò la semplicistica collocazione dark-ambient o industrial, giacchè nelle sue sculture multicolour ci sono così tante sfumature di gotico che perdercisi dentro è un attimo. Dai canti gregoriani alle mini-sinfonie enfatiche, dai clangori metallici ai flauti etnici, dai bordoni esoterici ai cunicoli più reconditi, senza fare neanche una piega, Anderson si è dimostrato un ispirato compositore dell'oscurità: questo suo secondo album è un trip senza meta che incute timore e reverenza, portandosi addosso i suoi quasi 20 anni più che egregiamente.
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