Quando Brock dei Modest Mouse venne stuzzicato riguarda ad un eventuale influenza dei Pixies sul loro sound, rispose prontamente "mi piacerebbe piuttosto che fossimo paragonati ai Red Red Meat, ma nessuno l'ha fatto".
Ecco, si tratta dell'ennesima grande band non riconosciuta dal pubblico e beh, gli output sono un po' diversi, ma qualche assonanza di stampo melodico si può cogliere (e non si può negare che anche i Wilco abbiano colto qualche intuizione, si ascolti Chain Chain Chain per credere) specialmente in questo Bunny che fece da anticipo all'ostico e definitivo There's a star. La melodia contava ancora parecchio, e ce ne sono anche delle memorabili seppur celate da una spessa opacità di fondo. Un 3/4 di Bunny è eseguito con (finta) svogliatezza che stravolge qualsiasi ipotesi di blues o post-blues; è un post-folk allucinato che fa vibrare ancor più forte nell'altro quarto, quello energico che registra certezze come Rosewood wax, Idiot son e soprattutto Taxidermy blues in reverse.
Ossidati ma rossi rossi come buon vino d'annata.
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