Formatisi come uno della miriade di gruppi d'ispirazione dark-wave negli anni '80, i genovesi Echo Art sterzarono bruscamente verso un'ambiziosissima neo-classica che culminò in Coreografie, rilasciato dalla New Tone, etichetta piemontese specializzata in avanguardia, jazz e minimalismo con nomi di rilevanza mondiale in catalogo.
Erano anni in cui, in assenza di archi fisici in dotazione, si pensava che le tastiere a pochi bit potessero sostituire gli strumenti veri. Un viziaccio duro a morire degli anni '80 che inevitabilmente si prolungò nei primi '90. Una volta fatto l'orecchio a questo problema, Coreografie si rivela un gioiello barocco che unisce solennità classicheggianti, seriosi struggimenti da camera, scorci etnici mediterranei, canti di sirene, elegantissime vignette alla Harold Budd, favorito da ottime composizioni. Un insieme che trasuda teatro da tutti i pori. Certo che con un orchestrazione integrale di strumenti reali sarebbe stato un capolavoro...
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