A volte un nome è famoso ed ingombrante che si tende ad ignorarne il lavoro, preventivamente o soltanto sulla base di casi analoghi (come Jarre, che non apprezzo). Snobbare Vangelis è stato un errore, perchè (almeno) questa colonna sonora è un pittoresco assemblaggio di vignette arrendevolmente bucoliche, estatici fermi immagine di jazz notturno e confidenziale (per i quali potrebbe aver influenzato Harold Budd) e soprattutto immagignifici scorci cosmici leggerissimi che, anno 1973, possono contribuire a fregiarlo di onorificenza "uno dei padri dell'ambient". Assurto a fama in veste pop nel decennio precedente, Vangelis diventò così un titano dell'elettronica da devolvere al pubblico mainstream, nonchè delle colonne sonore di grandi produzioni industriali. Improbabile ascoltare la sua discografia principale, ma intanto L'Apocalypse Des Animaux è suggestivo e mirabile.
sabato 27 agosto 2016
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento