Il terzo disco di John Twells, eccezionale anello di congiunzione fra gli esordi melo-glitch-ambientali e le scurissime escursioni che caratterizzeranno il proseguio di Xela da In bocca al lupo in poi. Come descrivono le note di copertina, 12 pezzi che il rosso prima uccide e poi ri-anima, con un evidente filo conduttore (concept marino, più o meno dichiarato): massiccia e decisiva la presenza della chitarra, a volte motore portante della composizione, altre abbellimento di supporto ad un campionario elettro-acustico che si dipana con straordinaria varietà. Un tragitto mozzafiato sul Mar Morto, un capolavoro emotivo di modernismo, e sicuramente il suo miglior episodio.
Primal Scream | Come Ahead
2 ore fa
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