Un ritorno a formati più oculati, dopo la sbornia concettuale ed iper-stirata di Zen Arcade, che viene solitamente ritenuto il loro capolavoro (che a mio avviso resta sempre e comunque Warehouse). New Day Rising resta sempre hardcore, ma di quello altamente evoluto e rivelatorio del songwriting del compianto Hart, che emerge per la prima volta prepotentemente con The Girl Who Leaves on Leaves Hill e Terms of Psychick Warfare. E' sempre Mould a dominare però, e soprattutto a diversificare, senza lesinare episodi shockanti e fuori canone come la conclusiva Plans I Make, una dissonanza colossale. Per questo motivo non è nè il migliore nè il peggiore (se esiste un peggiore) degli HD, ma soltanto un felice album di passaggio, di ulteriore crescita, di scavallamento e di conquiste.
mercoledì 27 marzo 2019
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