Quando andai a vederli a Bologna nel 2010, mi raccomandai con Greg Burns che non ci mettessero altri 4 anni per fare un disco nuovo dopo il capolavoro Every red heart... Oggi, dopo quasi un decennio di inattività, possiamo tranquillamente accettare il fatto che una delle migliori band di tutto l'epic-instru abbia cessato di esistere dignitosamente, senza riscontrare un calo di ispirazione ed output che al contrario ha pervaso tutti gli altri del filone. Con The Fear restavamo a livelli ancora alti, seppur inferiori al sopracitato ed al precedente At The Soundless Dawn. Se non altro bastavano due autentici manifesti e vertici come Hail of bombs e A swarm, che suggellavano un disco con qualche momento di stanca soprattutto nella seconda parte. Sempre meditativi e muscolari, crepuscolari ed energetici, riflessivi e fragorosi, i Red Sparowes hanno incarnato alla perfezione un punto d'incontro fra il post-rock ed il post-metal, forti di una line-up con elementi talentuosi e dalle provenienze più disparate. Erano l'evoluzione sintetica e personale di un incrocio fra gli Explosions In The Sky e gli Isis strumentali. Ce li ricorderemo a lungo.
Primal Scream | Come Ahead
2 ore fa
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