lunedì 29 novembre 2021

Zelienople ‎– Give It Up (2009)


Abbandona (o abbandono, o altre declinazioni), questo l'invito derivante dal titolo dell'ottavo albun degli Zelienople, a quel punto ridotti a trio rispetto agli inizi. Io invece lo tradurrei in abbandonati, oppure mi abbandono all'ascolto, inerme e sognante. Il problema del gruppo di Matt Christensen è che la loro discografia potrebbe essere zeppa di dischi che dicono nulla e tutto al tempo stesso, ma semplicemente bellissimi come Give It Up, e mi occorrerà un sacco di tempo per indagare (per tacere dello stesso MC, di cui conosciamo molto bene un paio di eccellenti solisti, ma anche qui in termini di prolificità non si scherza).

Un inebriante punto d'incontro fra la psichedelia polverosa, l'ambient rock di derivazione nobilissima, certo shoegaze (a volte mi vengono in mente gli Slowdive di Pygmalion). Non ci sono ombre emotive in questo trasognato girovagare per canovacci ripetuti all'infinito, con la compassata e sempre brillante chitarra di MC e le sue nenie vocali fragili  ed incerte a costituire la spina dorsale di ogni pezzo, coadiuvato dalle percussioni quasi impercettibili di Mike Weis e dai corredi d'ambiente di Brian Harding. Difficile scegliere quale traccia si elevi sulle altre, perchè la dimensione onirica del lotto prevale su qualsiasi metro di giudizio e l'eventuale desiderio di skippare è inibito.

Musica che dice tutto e nulla, musica fantasma, che non invita ma che crea campi magnetici. Un inno alla libertà di ascolto. Tutto ciò che voglio è calma.

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