lunedì 27 dicembre 2010

Lanterna - Lanterna (1995)

Niente a che vedere con Genova, bensì Henry Frayne. Un chitarrista dell'Illinois che nei primi anni '90 provò a sfiorare il successo con i Moon Seven Times, band shoegaze che incise 3 dischi su una sussidiaria major e poi scomparve nel nulla.
Da allora Frayne ha condiviso il suo lavoro di ingegnere del suono presso una radio con il discorso Lanterna, un progetto che, pigramente, ha realizzato 5 dischi in 15 anni, con l'aiuto del batterista Gamble, anche lui ex-M7T.
Questo debutto è al 95% strumentale ed è un bellissimo viaggio. Le chitarre sono ricche di delay come da vecchio copione shoegaze, ma Frayne ostenta un gusto esplorativo davvero unico, senza mai uscire dalle righe, senza velleità sperimentali alcune, soltanto con la voglia di far rilassare la mente.
E' un disco lungo e ricco di spunti, talmente leggero che come finisce viene voglia di rimetterlo su dall'inizio. Anche perchè il primo pezzo, Silent hills, è una bellissima divagazione ethereal-morriconiana. Quando Frayne ha voglia di muoversi un po', rivisita la new-wave con le cascate elettriche e la frenesia di Turbine. Di fascino gotico si nutre la lenta 1985, Dark Spring è un volo sul canyon. End of the tunnel, Dragon season, Slides, sono soltanto fra le prime scelte in mezzo a questo prato multicolore in cui si respira aria pungente e sbarazzina, in cui ambient, un po' di elettronica, qualche svisatina blues e/o folk e tanto altro concorrono all'estrema godibilità di Lanterna. Il cui finale, Puerto de la luna, è un solo chitarristico di quelli che l'estate suoneresti sul balcone di casa, come degna sigla di buonanotte, contro i grilli e le cicale.

2 commenti:

  1. Disco bellissimo. Ciao :-)
    S.

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  2. I Lanterna! Quanto tempo che non lo sentivo nominare! Mi innamorai di Highways del 2004 :)

    Proverò anche questo allora, grazie!

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