martedì 28 dicembre 2010

Laughing Hyenas - You Can't Pray A Lie (1989)

Barbari, selvaggi, caotici, i LH erano la naturale reincarnazione americana dei Birthday Party all'epoca del primo noise-rock. Quindi di discendenza hardcore, quindi spogli di qualsiasi velleità barocca e/o gotica. In compenso, il vocalist Brannon era una versione grandguignolesca di Cave, dotato di un ruggito aggressivo monocorde e costante, senza quasi mai mollare la presa coi denti, e pensare che in quei pochi attimi in cui canta normalmente (Dedication to the one I love) mostrava di avere anche un bel tono. Chiaro che alla lunga finiva per essere il tratto distintivo maggiore della band, rischiando quasi di oscurare il trio che lo sosteneva che era di assoluto valore. La chitarrista Strickland proponeva un rifferama ipnotico e ultra-tagliente, la ritmica di Munroe e Kimball aveva ottima pasta da maneggiare.
Poi c'era l'elemento blues, per dirla alla Cows, newyorkesi quasi coetanei che lo presero allo stesso modo. Non voglio fare paragoni con il compianto Cpt. Beefheart, e non perchè siamo in tema di necrologio, ma perchè dopotutto qui le strutture erano inserite in un contesto compatto e con pochi scopi se non di incutere timore e sarcasmo.
Quindi, noise-blues da macelleria, che forse suona un po' limitato nella produzione troppo compressa ma fa ancora il suo bell'effetto nevrotico.

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