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Non sono un conoscitore di Galbraith (mi perderò qualcosa di importante??), ma le premesse di PG, unico parto nella breve vita del progetto, erano interessanti. Un sound fortemente elettrico che è intriso di sydbarrettianesimo fino al midollo, specie nel cantato. Selve intricate di chitarre psichedeliche, songwriting spezzato fatto di stop improvvisi e deliqui sballati (Yes jazz cactus), psicodrammi (Marquesite Lace), ma che contiene anche la mano pesante di Jefferies nell'esperimento di Midnight blue vision. Ottimo il risultato quando presumo che i partner siano riusciti a fondersi (l'ottima progressione di Receivorship, la cavalcata psycho-wave di Blackout).L'unico neo è l'eccessiva bassa fedeltà della registrazione, davvero povera.
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