mercoledì 13 aprile 2011

Psychic Paramount - II (2011)

Sono interamente strumentali ed elaborati ma non sono epic-instru o post-qualcosa. Sono un po' spaziali ma non abbastanza da rientrare nella lisergìa pura. Hanno una grossa enfasi sulla ritmica irregolare e sulla batteria ma non sono math. Elevano muri di suono imponenti ma non sono noise. Non sono abbastanza sofisticati da essere arty.
E allora cosa fanno questi tre newyorkesi?
Di sicuro II non è un disco che scorre inosservato. Sono quasi 40 minuti a spron battuto di assalti sonici impetuosi, con quasi zero soste (solo la coda astratta di N5 dà un attimo di respiro) ed un senso continuo di oppressione e minaccia. I suoni sono fatti ottimamente ed il power-trio dimostra una tecnica rilevante in tutte le punte, specialmente in N5 coda che fa bella mostra di un jazz-math intrigante ed il chitarrista impegnato in svisate quasi frippiane.
Ma al termine non è che resti molta memoria dei 40 minuti appena passati. Sarà lo sforzo massimalista, sarà la voglia di mostrare la propria bravura in queste jams infuocate, ma il viaggio degli PP sembra un po' come il volo di Icaro: parte alla grande, e manmano che si avvicina al sole si squaglia nella propria inconsistenza di fondo.

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