domenica 8 maggio 2011

Rrope - Rrope (1994)

Quartetto ultra-indie di San Francisco, due soli dischi in attivo e una catalogabilità quasi impossibile. Soltanto qualche influenza dei primi Sonic Youth si materializza nella prima parte del disco (Ok Nic), ed esclusivamente per quanto riguarda i maelstrom chitarristici. A volte le vocals e le micro-impennate di tono possono ricordare i Mission Of Burma (Step right up, #23), ma sono solo piccole parentesi perchè i Rrope avevano una creatività eversiva ed ostica che li rese più o meno unici.
Le alternanze forte/piano (Mercury), disorientanti così come le amare risoluzioni di vaga reminescenza louisvilliana (Mission revue), tradiscono un sottile approccio avanguardistico applicato al noise-rock più diagonale. Non a caso, il batterista Gendreau era già allora un veterano della sperimentazione in studio e dei field recordings col progetto Crawling With Tarts.
E la sua esperienza risalta nettamente nella secondo parte del disco, estremamente più ostica, molto meno rock della prima. Fra minacciosi encefalogrammi che oscillano attorno allo zero (Battery Davis, con un flebile giro chitarristico quasi slintiano), stralunati e fratturati strumentali (W. Acre Lament), assurdi collage di pseudo-jazz ed organetti dementi (Axis In Collapse - Ivy Bottles), wall of sound deliranti (Only go around), contiene la miglior sintesi possibile di tutto il Rrope-sound inclusa incursione post-melodica, Stumpfingers.
Un altro nome prezioso nella lista dei grandi ignorati degli anni '90.

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