venerdì 10 giugno 2011

Silver Mt. Zion - He Has Left Us Alone but Shafts of Light Sometimes Grace the Corner of Our Rooms…(2000)

Tutto torna perchè nulla torni.... Non solo un unità distaccata dei Godspeed, i SMZ debuttarono con questo accorato, cinematico solco che contiene un evidente segno del dna madre, ma è proporzionato nell'impostazione.
Soltanto Sit in the middle sembra un outtake, ma nel complesso He has left us alone è un disco umile e raccolto, che rinuncia alle dinamiche maestose e alle tempeste emotive dei Godspeed per diventare un terzetto da camera. Menuck, l'ideatore del progetto, rinuncia quasi del tutto alla chitarra e siede principalmente al piano con delle linee guida semplici e lineari su cui hanno campo liberissimo la violinista Trudeau che si fa in 4 e il contrabbassista Amar. L'enfasi drammatica di Broken chords, Stumble then rise e For Wanda è un tratto subito importante e in parte mutuato, ma il meglio sta altrove.
Blown out joy
è un incantata elegia di arrendevolezza, 13 Angels standing è un ambient cameristico-spaziale da brividi, mentre Movie (never made) è il colpo che non ci si sarebbe aspettati, dolente crooning autoflagellante in pieno stile Black Heart Procession modello II, uscito soltanto un anno prima. Menuck per l'occasione canta e peraltro sembra proprio un timido, tremolante Pall Jenkins.
E poi? Vogliamo parlare del titolo del disco?

2 commenti:

  1. Ce l'ho, disco strano non sempre mi piace ascoltarlo, ti lascia un senso di disturbo, altre volte c'arrivo in fondo.

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  2. mi è sempre sembrato un disco timido, nascosto. eppure bastava spostarsi di un minimo per riuscire ad ammirarlo in tutta la sua grandiosità.

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