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Con cui non avevano nulla a che vedere. A parte alcune piccole incursioni simil-slintiane (Mutilati) e una fragorosa, canonica noise-track (Ordine pubblico), Sinistri è un implosione impressionante, un atonale cerimoniale di occulte rarefazioni sonore. Il capolavoro 251 Infinito rappresenta al meglio lo stile: percussioni sparse (Bertacchini), singhiozzi taglienti di chitarra e sparso recitato desolante (Giannini), elettronica e concretismi assortiti (Bocci), fino a scadere nella cacofonia più brada di Macrofonie 1a, che senza alcun spreco apparente di energie termina il discorso con un debosciato panorama post-nucleare.
Coraggio da vendere.
grande!sono una band delle mie parti..il tastierista bocci aveva un negozio di dischi ,lo conosco personalmente ..bei tempi
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