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Facevano bella mostra della loro alta tecnica, gli Stump. L'elemento più in vista era il bassista Hopper, un funambolo da fretless tutto armonici, acrobazie e tapping. Il chitarrista Salmon e il batterista McKahey però non erano da meno, e il complesso finiva per suonare come un incrocio fra la Magic Band degli ultimi anni del Capitano con gli XTC, in particolare per il canto di Lynch, abbastanza simile a quello di Partridge.
Ne esce un disco divertente, che mixa sghembe bizzarrie a melodie piuttosto ispirate (Alcoohol, In the green), quindi gli Stump avrebbero meritato almeno un'altra occasione per ottenere maggiore visibilità, proprio mentre i loro corrispondenti americani Primus si accingevano a spiccare il volo...
Purtroppo erano half cooked: non troppo leccati come i Japan, non troppo hard come i Primus, non troppo funky come i Level 42.
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