sabato 25 giugno 2011

Battles - Live in Link, Bologna 24-06-2011








Lo spettacolo a cui abbiamo assistito ieri sera ci ha confermato, nel caso ci fossero stati ancora dei dubbi in merito, che i Battles sono dei giganti e propongono qualcosa di realmente inedito, uno stile unico e già ampiamente confermato col disco recente che, a mio avviso, non soffre assolutamente la mancanza del dimissionario Braxton.








Erano così tanti anni che non andavo al Link che neanche sapevo avesse cambiato sede: al posto degli angusti cunicoli della vecchia location in centro, ora sta in un capannone industriale di periferia, quindi raggiungibile più comodamente, con uno spazio esterno ampio ed al riparo da eventuali residenze limitrofe che ne possano limitare le emissioni. La serata si preannuncia molto lunga, ci sono due supporti e due dj fra gli headliner ma l'organizzazione funziona bene e tutto è proceduto agli orari schedulati.
Il primo supporto è Husband, un italian duo misto che svaria fra elettronica, dark-wave e post-rock: bravi e preparati. Un breve set che mette in mostra anche qualche bella composizione ricca di varie atmosfere e carisma (notevole la vocalità del maschio). A tratti, quando lui imbraccia la chitarra, riescono a ricordare certi passaggi degli Have A Nice Life. Può darsi che ne sentiremo riparlare.
Il secondo sono gli Eveline, italiani anch'essi. Leggo che esistono da una buona decina d'anni, ed hanno già fatto diversi dischi. Non li ho mai sentiti nominare e me ne dispiaccio se preferisco sorvolare, dato che li ho trovati pacchiani, dispersivi e francamente fuori contesto dalla serata.









Alle 0.45 arrivano i Battles ed è un tripudio ancor prima dell'inizio. Williams è impeccabilmente in giacca, si sistema fra le due tastiere e durante il set è stato difficile distogliere gli occhi dai suoi balletti, dalle sue movenze divertite e sciolte. Dall'altro lato Konopka, che a dispetto della sua relativa sconoscenza è tutt'altro che un gregario, si alterna fra chitarre, basso e diavolerie. Al centro quel grande asso delle pelli, Stanier, che sprizza sudore e suona con una forza ed un energia devastanti dall'inizio alla fine. Interessante anche osservarlo nel prendere la mira al momento di battere sul crash, posto ad un altezza fuori standard.









I meccanismi subliminali che innescano la macchina da Battaglie restano un mistero anche dopo un ora e venti di osservanza totale. E' chiaro che il trio fa ricorso massiccio a loops, samples e basi (tant'è che Williams in diversi passaggi si dedica alla danza senza suonare, ed imbraccia la chitarra in una minima parte del set), ma il lavoro preparatorio dev'essere qualcosa che sfiora il maniacale per poter replicare alla meglio i pezzi. A parte Race In e Tonto, se la memoria non m'inganna, hanno fatto Gloss Drop nella sua interezza. Aguayo fa la comparsata in Ice Cream, mentre su due pannelli posti nel fondo del palco vengono proiettati e trasmessi la Makino e Numan al momento dei pezzi di loro competenza, quasi come se facessero un live in teleconferenza..
Il senso ludico che già si percepisce alla grande sui dischi (ah, come dimenticare gli infiniti Storm & Stress, se ci si chiedesse ancora da dove proviene tale dna) ci viene riversato addosso con tutta la girandola di suoni ed effetti uniti alla potenza squadrata di Stanier, maestro anche nel saper gestire le ritmiche irregolari. Menzione d'obbligo per il mio pezzo favorito, Wall Street (da non perdere il video che li mostra sommellier d'elite in un palazzo d'epoca francese...).
Lunga vita.

5 commenti:

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  2. E' bello leggere recensioni di pezzi mai eseguiti. In un'altra (a Roma) si parla di Atlas con il pubblico che ballava. Bah!

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  3. Chiedo venia per le inesattezze, e lascio ad altri la precisione scientifica, specialmente in contesti così emozionanti. Se vuoi essere così gentile da fornirla tu, la scaletta....

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  4. non è questione di precisione è questione di 'inventare' e parliamo di un gruppo con un pugno di album all'attivo. Hanno fatto solo pezzi tratti da Gloss Drop

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  5. Va bene, va bene, scusami se sono stato "immagignifico" e ho "inventato", è colpa mia che ho poca memoria per i nomi dei pezzi e non prendo nota della scaletta...

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