Una sorta di anti-divo che pagò la sua riluttanza alla popolarità finendo nell'oscurità dei tempi. L'unico motivo per cui l'ho conosciuto io è dato dal fatto che Tim Buckley, nelle poche interviste rilasciate in vita, gli dichiarava e rendeva omaggio ispirativo, nonchè lo tributava coverizzando la sua Dolphins fin dai live del 1968, appena un anno dopo che Neil aveva rilasciato questo album.
Ed in effetti c'è da restarne impressionati per la somiglianza: in primis, la rilettura quasi calligrafica che il ricciolone operava di Dolphins, ma non solo. La voce profonda e ammaliante di Neil non aveva certo la stessa estensione, ma certi gorgheggi, cadenze e passaggi tradiscono più di qualcosa.
Musicalmente, però, c'erano tante differenze. L'ohioano procedeva con un folk-blues screziato di country, infinitamente più lineare ed asciutto rispetto al californiano, ma sapeva anche scrivere grandi songs come Ba-de-da, I've got a secret, Faretheewell, Everything happens, insieme alla stessa Dolphins. Un songwriting disincantato, con i piedi per terra ma in grado di generare melodie ariose e serene, di un artigianato sopraffino.
Ma non era finita qui: Everybody's talking, che diventò famosa in tutto il mondo un paio d'anni dopo grazie al film Un uomo da marciapiede, era proprio scritta da Neil che qui ne dava la versione originaria. Una buona fonte di sostentamento vita natural durante, si potrebbe dire...
Il disco si chiudeva con uno scarto importante, la vorticosa jam acid-western di Cynicrustpetefredjohn Raga, che evidenziava anche certe qualità chitarristiche fino al momento limitate all'apporto singer-songwriter.
Seguì solo un altro disco l'anno successivo, dopodichè Neil abbandonò del tutto gli studi e apparì sempre più sporadicamente in qualche concerto durante i 70's. Dedicò il resto della sua vita ad un'associazione pro-delfini da lui stesso fondata, incassando le royalties di Everybody's talking. Morì nel 2001 a 65 anni. Non ebbe l'arte ed il fulmine di Buckley, ma una vita più lunga.
Ed in effetti c'è da restarne impressionati per la somiglianza: in primis, la rilettura quasi calligrafica che il ricciolone operava di Dolphins, ma non solo. La voce profonda e ammaliante di Neil non aveva certo la stessa estensione, ma certi gorgheggi, cadenze e passaggi tradiscono più di qualcosa.
Musicalmente, però, c'erano tante differenze. L'ohioano procedeva con un folk-blues screziato di country, infinitamente più lineare ed asciutto rispetto al californiano, ma sapeva anche scrivere grandi songs come Ba-de-da, I've got a secret, Faretheewell, Everything happens, insieme alla stessa Dolphins. Un songwriting disincantato, con i piedi per terra ma in grado di generare melodie ariose e serene, di un artigianato sopraffino.
Ma non era finita qui: Everybody's talking, che diventò famosa in tutto il mondo un paio d'anni dopo grazie al film Un uomo da marciapiede, era proprio scritta da Neil che qui ne dava la versione originaria. Una buona fonte di sostentamento vita natural durante, si potrebbe dire...
Il disco si chiudeva con uno scarto importante, la vorticosa jam acid-western di Cynicrustpetefredjohn Raga, che evidenziava anche certe qualità chitarristiche fino al momento limitate all'apporto singer-songwriter.
Seguì solo un altro disco l'anno successivo, dopodichè Neil abbandonò del tutto gli studi e apparì sempre più sporadicamente in qualche concerto durante i 70's. Dedicò il resto della sua vita ad un'associazione pro-delfini da lui stesso fondata, incassando le royalties di Everybody's talking. Morì nel 2001 a 65 anni. Non ebbe l'arte ed il fulmine di Buckley, ma una vita più lunga.
un grandissimo.
RispondiEliminaGià. Questo album mi dà i brividi.
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