martedì 1 febbraio 2011

Meanwhile Back In Communist Russia - My elixir, my poison (2002)

Band di Oxford che ebbe vita breve all'inizio del decennio scorso, e che magari sopravvivendo avrebbe ottenuto una visibilità maggiore, in virtù di uno stile che ascoltato ora, dimostra ancora tutta la sua grande personalità. Un substrato elettronico (drum machine al 90%, synth quanto bastava) si divideva la scena con le chitarre, le tastiere d'ogni tipo e il recitato suadente della Grey, un simbolo che elude il paletto del "tutto strumentale" con risultati alquanto fascinosi. Qualche parallelo con i Radiohead di Kid A mi sembra di sentirlo a tratti, ma My elixir my poison convince per le trovate ad effetto impressionistico.
Un giro sinistro di piano fender e micropunte di effetti minacciosi introduce con Th5 e già la curiosità si fa strada. Anatomies cresce lentamente con un giro di piano e l'armonia corale degli strumenti, bellissima. Chinese lantern paga un po' di dazio ai Mogwai, ma resta un caso isolato. Già Realization li esalta di nuovo con un controtempo in penombra, mentre l'ossessiva Heliotrope possiede un giro di accordi che mi ricorda gli Arab Strap più solenni. L'arrendevole Cusp è soltanto un preparativo alla fenomenale Roses for her. Il battito sintetico è insistente, il piano tintinnante prende la scena con l'aumento di volume e viene doppiato da una chitarra fendente, col recitato dimesso che assume valenza ancor più inquietante. Da brividi.
Due movimenti lunari, eloquenti riprese dei Radiohead più enigmatici (Holomovement, New adventures), predispongono il campo per l'ultimo capolavoro Heatstroke. Atmosfera drammatica fin dall'inizio, sfonda con quello che era un po' il loro punto di forza, cioè l'inarrestabile crescendo che qui sfocia in una potente esplosione di chitarre lancinanti.
Su tutto il disco aleggiano sensi di fatalità incombente, di straniante disorientamento e di avventura su terreni tutti da scoprire. Sono stati fra i migliori a coordinare elettronica fredda e calore umano in una perfetta, omogenea soluzione.
Un vero peccato che la loro corsa si sia fermata proprio qui.

1 commento:

  1. Dalle ceneri di questo ottimo gruppo due di loro (Tim Croston e James Shames)hanno creato i Mesaplex, trio strumentale con molta meno personalità che si perde senza troppi rimpianti nel post-rock meno interessante.
    Comunque al momento hanno all'attivo solo un Ep e sembrano non volere arricchire troppo la propria discografia.
    Proprio un peccato che i MBICR si siano fermati a due sole perle, sembra a causa soprattutto dell'ansia da palco di lei che rendeva i concerti davvero ardui.
    Infatti mi è molto simpatica :-)
    S.

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