giovedì 19 luglio 2012

Dead C - Harsh 70's Reality (1992)


Se esiste l'inferno, i fans dei Beatles passeranno l'eternita` ad ascoltare questo disco.

Questa è la sentenza finale che Scaruffi verga a corredo delle sue argomentazioni per Harsh 70's Reality. Ok, è bello forte anche se io lo alternerei con qualche bordata di power-electronics o nippo-noise degli anni '90, giusto per variare la tortura...
C'era un'aria strana in Nuova Zelanda fra gli '80 e i '90, la storia è ben nota. Se il mio amato Peter Jefferies ne ha rappresentato l'anima più arty, i Dead C sono stati gli alfieri dell'out-noise-psychedelico. Ma out di quello serio, eh.
A fronte di un delirio psico-melmoso come i 22 minuti di Driver U.f.o. c'è ben poco da dire. Le chitarre di Morley e Russell sono quanto di più deragliato si possa pensare. Le registrazioni furono fatte in casa ed erano impro all'80%, mi verrebbe da dire.
Nel proseguio trova spazio anche qualche sprazzo di forma convenzionale (Sky, Constellation,Sea is violet il vertice del disco), ma è tutto irrimediabilmente coperto di lava inarrestabile, la batteria è suonata a casaccio e i momenti meno sporchi sono numeri di interiorità spastica che fa riflettere molto poco (Suffer Bomb Damage, Hope).
Nonostante la natura carbonara, il disco non è passato inosservato alla critica specializzata che lo considera un capolavoro di free-noise.
Ma attenzione, materiale molto caustico...

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