Non avrebbe avuto senso fare la musica dei 90 Day Men senza di loro. Questa la chiosa di Brian Case in un intervista a Blow Up.
Infatti per lui Disappears è stato un cambiamento radicale. Un po' come tornare alle (presunte) origini, non dico una regressione ma quasi. Non ho pensieri negativi nei loro confronti anche se ovviamente coi 90DM non c'è proprio nulla di comparabile. Basti solo pensare al suono di Case: dal pulito arzigogolato di un tempo agli accordi grezzi, impastati e monocordi di adesso. Alle sue spalle un trio ordinato, mai sopra le righe, ma fautore di un suono bello acido e grasso.
In Lux non mancano bei momenti, come la psichedelia viandante di Magics, la danza sfrenata di Marigold, o lo space'n'roll di Not nothing. L'influenza degli Spacemen 3 è un fattore che difficilmente si può cacciare in un angolino, nonostante l'impeto wave-garage sia imperante (se non fosse per la voce, certi pezzi rievocano persino i Gun Club).
Alla fine però non resta nulla di memorabile che si faccia ricordare, con la netta impressione di aver sentito queste sonorità centinaia e centinaia di volte, e che i Disappears non abbiano abbastanza personalità per emergere. Peccato.
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