Non sarebbe stato un male se fossero stati un vero trio, in una buona metà di questo album.
Invece DK3 è un duo, ovvero il grande chitarrista dei Jesus Lizard Denison e il batterista dei Mule Kimball. L'intenzione del debutto era di rendere jazz ciò che difficilmente sarebbe stato accettato dai puristi del genere, oppure di sfidare apertamente il pubblico alternativo dei JL con una formula alquanto inedita alle loro orecchie.
Per Denison anche l'occasione di sfogare la sua indubitabile perizia tecnica. Con Kimball a fornire un morbido, spazzolato e sincopato supporto, l'asso svariava da timbri puliti a stridori di vario tipo, in perenne assolo ma senza mai tediare. Dicevo che non sarebbe stato male fossero stati un trio: in buona metà dei pezzi un bel contrabbasso avrebbe impastato alla grande il sound secco e scarno del duo, evitando qualche passaggio a vuoto.
Non mancano comunque le sorprese varianti alla formula, specialmente nella seconda metà: gli scampanellii armonici di One if by land..., i feedbacks sabbatici di Postlude e l'onirismo ambientale di Two if by sea.
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