sabato 15 dicembre 2012

Gerardo Iacoucci - Symbolisme Psychédélique (1977)

Pianista, direttore d'orchestra ma soprattutto free-jazzista, il laziale Iacoucci è uno dei più oscuri fra i librarysti meritevoli di menzione. Mattioli definisce questo disco come folle horror-jazz, opinione senz'altro condivisibile anche se la seconda componente mi sembra resti ben confinata in un paio di episodi come la girandola di spinetta di Angoisse e l'assolo di batteria sghembo di Obsession nocturne.
Poi è ok se si vuole inquadrare lo stile pianistico di Iacoucci in un ottica free-jazz, però è tutto così intriso di allucinato astrattismo che diventa quasi impossibile incasellare questi 11 brevi schocks auditivi. Si inizia con un theremin in libertà, cui segue questo piano psychedelico spettralmente riverberato che prelude allo stillicidio con drones terrifici (Alchemie et alambics) nonchè ai peggiori incubi della facciata B. 
Che si disorienta da sola fra strappi inopinabili, schicchiolii gelidi di violoncelli, bordoni industriali simili a perdite di gas, borbottii sparsi di sax, sequenze di timpani tribali; su tutto però regna sempre sovrano il piano  geniale di Iacoucci, che sbotta frasi veloci ed isolate ma semina sempre lo scompiglio.
Ai livelli di Zanagoria e di Di Jarrell, in termini di terrorismo sonoro.

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