domenica 23 dicembre 2012

Irata - Irata (2010)

Originale formula di hard-rock strumental-contaminato privo di virtuosismi e tutto giocato sul parossismo delle frasi e sui fantasismi atmosferici, che variano dalla compattezza metropolitana dell'apertura Infinite eight (il miglior pezzo) e Slide alle aperture medio-orientali di Lemeloing e Eye of Ra, con una gamma piuttosto ampia al suo interno.
Dicevo, privo di virtuosismi: se il chitarrista Duff ogni tanto sale in cattedra con qualche mini-assolo, si tratta sempre di frasi funzionali e mai pedanti. Leggo in rete che si parla anche di heavy-progressive, ma io non me la sento di condividere: anche se lo stile degli Irata è senza dubbio bello espanso, non ci sono elucubrazioni sufficienti a giustificare la parola prog
La compattezza generale degli schemi, la potenza della sezione ritmica ed una produzione più che impeccabile rendono questo disco un piccolo capolavoro di ciò che non rivoluziona nulla nè introduce innovazioni, ma è fatto dannatamente bene.


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