Viste le sue capacità cinematiche, immagino un live di Kenniff con dei video proiettati alle sue spalle, in una sala in rigoroso silenzio. Non so com'è il Triple Door di Seattle presso cui ha registrato questo live autoprodotto, ma a giudicare dagli applausi c'erano pochi intimi e sì, per fortuna facevano silenzio.
Ci sono otto tracce e lo potremmo anche definire un piccolo best of, perchè se dovessi introdurre qualcuno all'arte di Kenniff indicherei sempre Eingya. Lo immagino muoversi con grazia fra la sua languida chitarra, le delicate tastiere e un laptop che dà il via alle ritmiche e ai loop di supporto.
Le esecuzioni non sono un granchè diverse dagli originali, ma c'è anche un inedito straniante, la sinfonia cosmica stratificata di Even today. Ci sono alcune perle principali del repertorio, A mountain of ice, The toy garden, Come with nothings. E viste le sue conclamate capacità di produttore, il suono è limpido come se stesse suonando qui, ovunque ci si trovi.
E' per i fan più accalorati dalla magia del ragazzo.
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