Saluto con enorme piacere il debutto solista di Jerry Vessel, umile gregario giunto ad un disco da protagonista. Fu bassista per tutta la vita dei Red House Painters e ne fu l'unico a strappare un credito compositivo a Kozelek, risultando co-autore di quel colosso di bellezza che fu Helicopter.
L'avevo dato per disperso da tanti anni, ma in realtà era tornato come membro live dei Sun Kil Moon ed ora Kozelek gli pubblica Forever the moon per la sua Caldo Verde. Ed è un disco intimo e vibrante di emozioni folk con arrangiamenti alt-country, in un tripudio raggiante di acustiche, slide e violini.
Basterebbe la title-track a far saltare sulla sedia, una meraviglia sognante degna dei primi RHP. Anche perchè curiosamente la voce di Vessel, seppur sempre doppiata da una gentil donna, ricorda alla lontana proprio il tono più intimo e confidenziale di Kozelek. Ma ci sono anche Marianna's peace, Ukulele Song e Incidental music for oboe a tenere alto il vessillo della media compositiva, mentre il resto si muove in un cantautorato meditativo che, salvo qualche caduta stucchevole, è riconducibile anche a Barzin.
Chissà, è possibile che Vessel avesse in serbo questi pezzi da molti anni, magari proprio da quegli anni?
Nessun commento:
Posta un commento