venerdì 21 dicembre 2012

Inade - The incarnation of the solar architects (2009)

Dark-ambient policromatica, da parte di un duo tedesco abbastanza veterano: le prime incisioni risalgono ad un ventennio fa.
A volte può destare stupore il constatare che è possibile mantenere fresco e ricco di soluzioni un ambito musicale inflazionato: è vero che il genere in questione è ancora relativamente giovane (escludendo isolate intuizioni degli anni '70, si potrebbe dire che viaggia fra i 25 e i 30 anni), ma sembra davvero arduo ipotizzare commistioni di chissà quale formato.
Pertanto, il lavoro degli Inade si fa apprezzare per la propria varietà, senza esagerare in un verso nè nell'altro, cioè aggiungendo parchi ed essenziali contributi di voci e percussioni e dando un senso di dinamicità all'intero discorso, evitando così di restare fissi nelle fosse melmose degli abusati standard.
Anzi, a tratti verrebbe quasi da mettere in discussione il file under preventivo; un plauso è d'obbligo.

3 commenti:

  1. Per me Aldebaran resta il loro capolavoro. E se non l'hai ascoltato, ti straconsiglio pure il progetto parallelo di uno dei due, Fjerlys, ascolta Beyond the Undulant..., ;-)

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  2. Non conosco altri dischi degli Inade. Provvederò, grazie per il consiglio

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  3. Concordo con il giudizio del lettore. Aldebaran è superiore.

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