sabato 22 dicembre 2012

Richard A Ingram - Consolamentum (2010)

Uno dei 3-4 dischi di pseudo-ambient che ho ascoltato a ripetizione negli ultimi 2 anni è questo splendido Consolamentum, adattissimo per i momenti più quieti ma non per questo così accomodante, anzi.
Ingram è ex-chitarrista degli Oceansize, gruppo inglese di math-prog-pop (almeno così viene descritto, chè non li ho mai ascoltati) ormai disciolto. Descritto da SIB di Blow Up con notevole fantasia come caso limite di dubstep astratto, in quanto possessore di affinità di stati d'animo, il disco è un avventura personalissima fra i meandri dell'elettroacustica ricca di sfaccettature e di misteri tangibili, che poco concedono all'ascolto superficiale ma tantissimo rivelano ai confini del tortuoso sentiero.
Con De Montfort ad esempio, sembra di sentire un Basinski schizofrenico ed in preda a concretismi incontrollabili, a margine di una bellissima frase di piano. La letargia di The consolamentum, per corde striscianti e rarefazioni galattiche, si srotola lungo grevi accordi lentissimi. Beziers è la suite-picco con i suoi 13 minuti di stasi cosmiche, rianimate da un'acustica disturbata ed un climax emotivo da brividi nel finale.
Uno squarcio di serenità arriva con The melioramentum, chiude ...Gd Wll Rcgnz Hs wn con un'altra galassia melodrammatica di drones su cui Ingram conferma anche le sue doti di scrittura, grazie ai netti accordi che catturano il pensiero. 
Sublime, peccato che le prove successive non siano state altrettanto magiche.

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