lunedì 20 settembre 2010

Giant Sand - Glum (1994)

Non ho certamente ascoltato la sterminata discografia di Gelb & Co., anzi ne avrò sentito neanche un quinto, ma fui introdotto in qualche modo (Planet Rock) a questo discone che ogni volta mi fa pensare che dovrei rimediare alla lacuna, seppur continui a diffidare preventivamente di chi ha sfornato 25 pubblicazioni (senza contare quelli solisti) in 25 anni.
Comunque, Glum è il mio preferito fra i conosciuti. E' un viatico delirante ma non troppo sulla strada del deserto arizoniano, che oscilla fra country acido e sfuriate visionarie, grazie alle ottime doti compositive e alla sapienza eclettica di Gelb.
Innanzitutto l'apertura, la title-track, è un autentico capolavoro; inizia con arpeggio dimesso e lamentoso, cresce fino a raggiungere un climax fragoroso con tanto di fuga psichedelica. In pratica, il miglior pezzo mai composto dai Thin White Rope.
Nonostante il disco non raggiungerà più vette simili, il complesso è ottimo. Yer ropes è power-country carismatico con controcanto femminile ed assolo alla Neil Young, un ispirazione che coglie anche la drammatica Happenstance. Un riff saturissimo introduce Frontage road, altra ballad elettrica di grande effetto, da appaiare alla potente Painted bird, per certi versi affine alle cose meno disastrose dei Caustic Resin, nonchè a Faithful.
Qualche divagazione in materia non guasta per nulla: il jazz-lounge di Helvakowoby, le morbide piano-driven Spun e Left. La spettrale ballad con lamento infantile di Bird song e un altro fumosissimo lounge con I'm so lonesome I could cry chiudono in tono ribassato quello che è da considerarsi un disco sanguigno e pregno di sudore e polvere.

19 commenti:

  1. Si, un buon album forse un po' troppo lungo da ascoltare. Qui H. Gelb ha la band buona: i futuri Calexico.
    Anni fa ho avuto la fortuna di vedere l'ultimo concerto dei Giant Sand con J.Burns e J.Convertino a Frequenze Disturbate a Urbino.
    H.Gelb sicuramente avrebbe meritato e merita di più perché è davvero un grande autore. Cmq l'album che amo di più Chore of Enchantment.

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  2. Ecco, prontamente arrivi tu a dirmi che il preferito è uno che non conosco, credo di dover rimediare a questo punto.

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  3. Scusami, non volevo, magari ci rimedio io nei prox giorni... se ti va.
    E' un album lungo ma molto denso, forse il più maturo e consapevole di Gelb dove secondo me da il meglio della sua creatività.

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  4. E no eh, non si può:
    "Non ho certamente ascoltato la sterminata discografia di Gelb & Co., anzi ne avrò sentito neanche un quinto..." vuol dire che non sei titolato a parlare di loro.
    Quando hai ascoltato tutto, ce lo documenti, e solo allora puoi esprimere un parere sul gruppo in questione :)

    Io, che tra GS e HG ne avrò ascoltati una decina, penso (senza aver titolo per farlo, beninteso) che in gruppo o da solo Gelb sia un autore minore. Anche interessante, a volte, ma non riesco ad appassionarmici.
    L'unico disco suo/loro che riascolto volentieri e che mi piace davvero è quello realizzato con Lisa Germano a nome OP8, sorta di magica sintesi tra le parti coinvolte che ha portato alla classica situazione in cui il totale è maggiore della somma delle parti.

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  5. E vabè, però io l'ho precisato subito onde evitare spiacevoli polemiche, ma te sei il solito guerrafondaio :-)
    OP8 me lo consigliasti un annetto o più fa, lo ascoltai una volta ma non ho nessuno ricordo in merito (quindi è aperto a qualsiasi prospettiva).

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  6. @ Allelimo Si, conoscere la discografia di Gelb è uan bella impresa,cmq Chore of Enchantment è un album che secondo me vi riserverà delle belle sorprese, dai che 'sta sera cercherò di rimediare... gli OP8 ho il cd e lo devo ascoltare, rimedio anche con questo?

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  7. Ecco:
    http://sull-amaca.blogspot.com/2010/09/giant-sand-chore-of-enchantment.html

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  8. Sull'Amaca: quello in particolare non me lo ricordo, probabilmente non l'ho mai sentito (provvedo nei prossimi giorni).
    Ma il problema è che non mi ricordo neanche tutti gli altri che invece ho ascoltato :)

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  9. Sto scaricando l'album , ma già la lista dei pezzi (16 canzoni...) mi mette l'angoscia.
    Come erano belli i dischi 10 canzoni/40 minuti... :)

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  10. Pensa te: ero convinto di non avere mai sentito "Chore" e l'ho scaricato, salvo poi scoprire di averlo già sul mio hd!
    Manca il tempo, manca il tempo, manca il tempo per ascoltare la musica....

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  11. @ Allelimo i pezzi sono molti però dai prova, cmq anch'io non amo molto gli album che escono ora con molte canzoni.
    Scrivici le tue impressioni... ciao

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  12. @ Webbaticy quindi il tuo catalogo non era aggiornato o la tua memoria ha fatto cilecca? ;-)

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  13. è stata una cilecca clamorosa, dato che non mi succede mai normalmente, di dimenticarmi di aver sentito un disco anche solo una volta. Forse cominciano ad essere davvero tanti.... :-)

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  14. Webbaticy: certo l'età comincia a essere quella che è, ma finchè le cilecche si limitano ai dischi si può tirare avanti...
    Anche se qui, potrebbe essere mica colpa del disco più che della tua memoria? :)
    (Il disco l'ho messo nell'iPod ieri sera, ma questa mattina ho dato la precedenza al nuovo David Sylvian... stasera tornando a casa provo ad ascoltarlo)

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  15. Per il momento la cilecca avviene soltanto per i dischi (addirittura una volta comprai un cd per due volte!), e non per altro! :-)
    E sì, credo si possa anche dare un po' di colpa al disco stesso. In generale i Giant Sand rientrano in quella categoria di artisti bravi e personali che però non sono mai stati in grado di fare qualcosa di epocale o particolarmente innovativo.

    Ma sei matto? Esce il nuovo di DS e non mi dici niente? Com'è?

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  16. In un altro contesto Howe Gelb sarebbe un autore tutt'altro che minore, a mio parere. Ma dato che il mondo è questo qua, Gelb resta una figura sotterranea stile simil-loser. Pensare però a ciò che ha fatto per l'Americana da metà anni '80...non solo sotto il nome Giant Sand, ma anche in veste solista (splendido The Listener), e con i suoi vari progetti collaterali (OP8 bellissimo - quella cover del pezzo di Neil Young è da brividi, The Band Of Blacky Ranchette pure, Arizona Amp & The Alternator...).

    E l'ultimo album, Blurry Blue Mountain, è favoloso. Per far capire, restando tra le uscite più recenti dei Giant Sand:

    - Cover Magazine: fighissimo.
    - Is All Over The Map: così così.
    - Pro-Visions: aggraziato e ispirato.
    - Blurry Blue Mountain: di tutto un po' (dall'anima jazz-swing da crooner al pianoforte al Dylan storto e dissonante quasi post-punk, passando per una specie di country-western/bluegrass deviato), molto bello.

    Secondo me di Howe ci si può sempre fidare ;)

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  17. @ SigurRos82
    Devo aggiungere che Howe Gelb è uno dei miei "miti minori", ho trovato davvero affascinante la sua carriera, sempre ai margini del successo che spacca e cmq seguirlo comporta un bel impegno...
    Ricordo una piacevole serata di lui in acustico solista all'Interzona di Verona che se interessa dovrei avere da qualche parte delle foto e anche il concerto.

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  18. @ Sull'Amaca: grazie! Se le trovi mi farebbe molto piacere vederle :)

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  19. @ SiguRos82 ecco trovi qualche foto e recensione del concerto.
    Se non ricordo male dovrei avere anche il concerto da qualche parte, interessa vero?
    Ti ho linkato il blog.

    http://sull-amaca.blogspot.com/2010/10/howe-gelb-dei-giant-sand-28-marzo-2003.htmlowsh

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