Nonostante una perdita d'intensità già lievemente palpabile in House of GVSB, il quartetto washingtoniano nel 1996 era pur sempre un nome di massima punta nel rooster della Touch & Go, in procinto comunque di (s)venturarsi alla Geffen. Per cui questo EP rappresentò il loro congedo dalla label di Rusk, con quattro inediti che avrebbero ben alzato la media del disco sopra citato, fossero stati inseriti correttamente al posto di altri.
La title-track è una tipica litania beffarda mid-time, con l'organo acidulo e distorto di Janney in evidenza. Avevano già fatto di molto meglio (vedi Tropic of scorpio e Cruise yourself), ed era ovviamente il singolo promotore estratto, quindi già conosciuto.
Il poker che segue è secco e servito: Distracted riattiva i potenti reattori del motorik di Fleisig, con McCloud a salmodiare col suo tono rauco e indolente, 3 minuti scarsi di altissimo livello. Do it like diamonds caracolla ispido, con Janney comico-inquietante a fare i controcori in falsetto e addirittura con un simil-assolo. Lounge-noise?
Atmosfera lugubre e minacciosa con Black leather, Temple sfodera una linea quasi dark-wave. Il chorus cambia e diventa quasi accattivante. Dark-grunge?Chiude Keep yer pants on, con un disordine assordante, atonale e rumoristico, un po' come i Pussy Galore di Dial M e un po' Flipper.
Ottimo testamento, da lì in poi ci sarà la delusione di Freakonica e poi lo stop, interrotto dopo anni da un ritorno pressochè ininfluente. Ma di certo sono stati una band simbolo della prima metà dei nineties.
La title-track è una tipica litania beffarda mid-time, con l'organo acidulo e distorto di Janney in evidenza. Avevano già fatto di molto meglio (vedi Tropic of scorpio e Cruise yourself), ed era ovviamente il singolo promotore estratto, quindi già conosciuto.
Il poker che segue è secco e servito: Distracted riattiva i potenti reattori del motorik di Fleisig, con McCloud a salmodiare col suo tono rauco e indolente, 3 minuti scarsi di altissimo livello. Do it like diamonds caracolla ispido, con Janney comico-inquietante a fare i controcori in falsetto e addirittura con un simil-assolo. Lounge-noise?
Atmosfera lugubre e minacciosa con Black leather, Temple sfodera una linea quasi dark-wave. Il chorus cambia e diventa quasi accattivante. Dark-grunge?Chiude Keep yer pants on, con un disordine assordante, atonale e rumoristico, un po' come i Pussy Galore di Dial M e un po' Flipper.
Ottimo testamento, da lì in poi ci sarà la delusione di Freakonica e poi lo stop, interrotto dopo anni da un ritorno pressochè ininfluente. Ma di certo sono stati una band simbolo della prima metà dei nineties.
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