
Un percorso che nasce negli anni '80, vede la sua sotterranea distribuzione nella prima metà degli anni '90 per poi interrompersi all'improvvso. Ogni pezzo di Vespers è dedicato ad un verbo programmatico delle loro atmosfere cangianti; risveglio, respiro, fioritura, declino, scioglimento, deriva e sogno. Breathing è un vero e proprio gigante tempestoso, un gorgo lento ed inesorabile nei suoni più oscuri. In contrasto a questo lato, i VOE spesso reclinano gli oscuri multi-drones per darsi ad un etnica di larghe vedute, come nelle oniriche Blooming, Drifting e Waning, fra tablas e soavi vocalizzi della fascinosa McNaim.
Ma sono le suite più minacciose a tenere banco; oltre alla già citata Breathing, c'è Melting ad inquietare con uno pseudo-ritmo di concretismi manipolati, e i 20 minuti della finale Dreaming, di un polifonico astrattismo da far accapponare la pelle.
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