martedì 6 settembre 2011

Voice Of Eye - Vespers (1994)

Sulla scia del recentissimo post dell'amico Vlad che ha descritto il colossale Transmigration, replico col disco precedente dell'importante duo texano, dedito ad una ambient avanguardistica immagignifica da far tremare i polsi.
Un percorso che nasce negli anni '80, vede la sua sotterranea distribuzione nella prima metà degli anni '90 per poi interrompersi all'improvvso. Ogni pezzo di Vespers è dedicato ad un verbo programmatico delle loro atmosfere cangianti; risveglio, respiro, fioritura, declino, scioglimento, deriva e sogno. Breathing è un vero e proprio gigante tempestoso, un gorgo lento ed inesorabile nei suoni più oscuri. In contrasto a questo lato, i VOE spesso reclinano gli oscuri multi-drones per darsi ad un etnica di larghe vedute, come nelle oniriche Blooming, Drifting e Waning, fra tablas e soavi vocalizzi della fascinosa McNaim.
Ma sono le suite più minacciose a tenere banco; oltre alla già citata Breathing, c'è Melting ad inquietare con uno pseudo-ritmo di concretismi manipolati, e i 20 minuti della finale Dreaming, di un polifonico astrattismo da far accapponare la pelle.

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