
C'è da dire, poi, che i Wallenstein onestamente avevano un bello stile elegante e privo di autoindulgenze nel suo essere classicheggiante, quindi non erano certo replicanti di quanto proveniente da oltremanica. Il leader del gruppo, Dollase, aveva un retroterra di conservatorio e guidava col suo pianoforte il resto del gruppo in gradevoli e frizzanti quadretti prog, toccando un vertice di lirismo notevolissimo in Rory Blanchford.
La chitarra solista, esuberante e vagamente gilmouriana, e un violino che appariva in qua e in là si prendevano i riflettori nelle fughe più concitate. Con una voce più potente (la flebile e tremolante qui in dotazione finiva per essere il punto debole dell'assetto), Cosmic Century avrebbe rischiato di diventare uno dei classici del progressive europeo meno tecnico e spettacolare.
Vale comunque un ascolto.
Nessun commento:
Posta un commento