giovedì 22 settembre 2011

Wolf Eyes - Human Animal (2006)

Ma come sarà venuta alla Sub Pop l'idea di pubblicare questi tipacci qui...Lodevole iniziativa, comunque, dare un po' di visibilità ai rappresentanti più emersi di un movimento trasversale americano che ha saputo rinnovare gli ormai vecchi concetti di noise ed industrial con esiti notevoli (anche se negli ultimi anni i Sightings sembrano averli un po' sorpassati).
Quindi, ben oltre le saturazioni belluine e brade. Human Animal colpiva al cervello anche per le fasi più inquietanti, basti sentire in apertura i meditati clangori metallici di A million years, in cui un free-sax starnazza delirante fino a lambire grida androidi, e il suo proseguio Lake of roaches dalle onde ad alto tasso radioattivo. In tal senso, i veri vertici del disco sono costituiti dagli otto minuti di Rationed rot, per percussioni sparse, drones all'orizzonte magmatico ed ancora sax imbizzarrito, nonchè i 6 di Leper War, se possibile ancora più rarefatta in uno stile piuttosto inusuale per loro, ma di magnetismo indiscusso.
L'altra metà del disco...casino! All'insegna del trademark WE ci sono lo stomp infernale di The driller, l'elettro-macelleria della title-track e Rusted Menge, l'hardcore-power-electronics di Make noise not music. Catastrofici.

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