giovedì 29 settembre 2011

Yoga - Megafauna (2009)

Difficilmente definibili questi due ceffi mascherati di Los Angeles. Sembra partire come un progetto di psych-hard-wave (Seventh mind, un sontuoso maelstrom di chitarre appuntite e groove minaccioso), ma già al secondo pezzo comincia a darci dentro con la sperimentazione più pura, con i meandri melmosi di Flying witch, l'orda ventosa di industrial in Wagion, le processioni orrorifiche di The hidden people e Black Obelisk, il carillon andato a male di Dreamcast, le allucinazioni strabuzzanti di Haunted brain e Chupacabra's rotting flesh.
E' un suono malato, sporco e lo-fi che lascia circospetti ma non disdegna qualche apertura, come quando ci si concede qualche remota convenzione sonora. E' il caso di Encante, serrata per organo acidulo, fraseggio epico di chitarre e fischi space. Fourth eye apre con un motivo analogico in stile corrieri cosmici e si sviluppa con riff enfatico e ritmica tornitruante. Ancora più catastrofico lo space-metal alla moviola di Treeman, curiosa la divagazione in stile mediorientale di Warrior.Insomma, un disco popolato da animali amorfi ed enormi. Per stomaci forti.

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