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E' un suono malato, sporco e lo-fi che lascia circospetti ma non disdegna qualche apertura, come quando ci si concede qualche remota convenzione sonora. E' il caso di Encante, serrata per organo acidulo, fraseggio epico di chitarre e fischi space. Fourth eye apre con un motivo analogico in stile corrieri cosmici e si sviluppa con riff enfatico e ritmica tornitruante. Ancora più catastrofico lo space-metal alla moviola di Treeman, curiosa la divagazione in stile mediorientale di Warrior.Insomma, un disco popolato da animali amorfi ed enormi. Per stomaci forti.
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