lunedì 26 settembre 2011

Xiu Xiu - La Foret (2005)

Ogni disco dei XX è sempre uno scrigno pieno di segreti pronti a sorprendere, volitivo, con un incognita dietro ogni angolo. I primi 4 album sono stati uno diverso dall'altro, intenti a sbizzarrire l'estro incontenibile di Stewart.
La foret è stato un riassunto ben assortito delle puntate precedenti, con forse meno enfasi sulle percussioni, con le miniature acustiche imbevute di scariche elettrostatiche (Clover, Mousey toy, Baby captain), le operette synth dedite ad esplosioni improvvise (Muppet Face, Bog People), le convulsioni post-new-wave (Pox, Yellow raspberry). Tuttavia è la parte centrale del disco a far sgranare le orecchie, grazie ad alcune delle creazioni più ambiziose e devianti da loro mai realizzate; il titanico industriale di Saturn è pura poderosa corrosione. Rose of Sharon è un anti-inno cameristico straziante, con il classico vocalismo tortuoso di Stewart a giganteggiare. Ale rilancia e raddoppia, per voce e fiati astratti, un numero che Mark Hollis avrebbe senz'altro apprezzato, così come la spettralità amorfa di Dangerous, you shouldn't be here.Capolavoro di carriera.

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