Idea abbastanza originale per i londinesi dall'ormai trentennale carriera: aggiornare lo stralunato psycho-pop di matrice barrettiana a certi stilemi gotici in voga ai tempi, aggiungendo un tocco di avanguardia ed un'altro di esoterismo, ma senza eccedere mai in un verso specifico.
Questo Cd, rilasciato dall'italiana Materiali Sonori, raggruppa Greetings 9 (live registrato in Francia nel 1988) e Premonition 11, suite di 17 minuti che scombussola tutte le influenze sopracitate in un pastone allucinogeno deforme. Sconcertante, ma nel senso più nobile.
Il live coglie i Dots in uno dei momenti migliori della loro carriera: l'incubo gotico di Puppet Apocalypse e la pastorale sommessa di Poppy day fanno rivivere il fantasma di Barrett, però racchiuso nelle paranoie di Waters in The Wall.
Il pop wavizzato di A lust for powder normalizza un po' le atmosfere, ma è solo una parentesi. Il declamare meccanico di Only when I laugh viene abbrutito dalle voci manipolate, La cazza nova vive di un ritmo spezzato che ricorda i Can del dopo-Suzuki.
Bravi ed originali, andrebbero approfonditi ma hanno una discografia gigante.
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