Non avendo mai visto nessuno dei personaggi dal vivo e non sapendo minimamente che cosa ci aspettava, ieri sera ci siamo recati al Locomotiv con grande curiosità. Essendo fans di lunga data di entrambi, l'occasione era ghiotta.
Intorno alle 23.30, un pubblico ridotto a pochi intimi (una cinquantina, ad occhio e croce), sotto la cappa di un dj-set alquanto discutibile attendeva
Stewart si sistema dietro un grande tavolo stracolmo di apparecchiature elettroniche.
L'imponente Robinson si accomoda in una spartana sedia di plastica rossa con fare accigliato.
Il primo inizia a trafficare con sibili, gorgoglii, spirali di rumorismo assortito e quant'altro necessario a seminare un panico disorientante e dissonante. Di tanto in tanto si alza e picchia con violenza su un paio di crash sistemati alla sua sinistra, oppure fa un baccano bestiale con percussioni e kazoo in un microfono laterale.
Il secondo inizia il suo monologo, fatto di sospiri, ruggiti, iperboli e sguardi minacciosi di odio recondito.
E' durato 40 minuti in tutto.
Ci sono stati soltanto un paio di momenti di pausa, in cui Stewart intonava una tenue melodia al synth. Ci volevano, per stemperare l'estrema tensione sprigionata.
Al termine, il momento più teatrale della performance mi ha colpito molto. Man mano che i suoni perdevano potenza ed andavano in
fading, Robinson dà un tacco alla sedia facendola cadere alle sue
spalle.
Raccoglie mestamente i suoi panni per terra e si accovaccia in bilico sulla sedia rovesciata, guardando in basso con fare deluso e sconsolato. E' l'antitesi di tutto ciò che aveva lasciato intendere fino ad un minuto prima.
Missione compiuta: pur essendo una performance estremamente ostica, la limitata durata ci ha lasciato con la voglia di viverne un'altro po'. Complimenti.
che cosa mi sono perso.....
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