domenica 10 marzo 2013

Lüüp - Meadow Rituals (2011)

Ensemble greco che si occupa di una ambiziosissima commistione fra musica da camera e progressive-folk. Seppur leggermente disomogeneo, il disco è molto bello: le arie risentono un minimo dell'influenza locale ma non si può definirlo di musica ellenica. Appare semmai più pronunciato un certo fattore nordico, che descrive nature incontaminate, boscaglie infinite e panorami sterminati. Secondarie ma tangibili le reminescenze di musica balcanica o medio-orientali; da qui si manifesta una lieve indecisione dei Luup nel saper prendere una decisione univoca che sembrerebbero avere in potenziale, ma occorre tenere conto del fattore guest (quasi tutti i pezzi hanno un contributo esterno, e anche piuttosto determinante), ed al netto di questo difettuccio Meadow rituals sa incantare a più riprese.
Come nei 13 minuti di Spiraling, delicatissima ipnosi per flauto, drones chitarristici e suadente voce femminile. O nell'iniziale Horse heart, fulgido incrocio fra i Crescent di By the roads e i finnici Tenhi, capeggiati da una sirena svedese nella persona di Lisa Isaksson.
Splendide anche le tracce più squisitamente cameristiche, come la drammatica Taurokathapsia, il prog conciso di Roots growth (con l'illustre presenza del sax di David Jackson), e la neo-classica Ritual of Apollo & Dyonisus.
Li aspetto al varco per il prossimo lavoro, più concentrati; possono fare meraviglie.


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