martedì 12 marzo 2013

M.B. (Maurizio Bianchi) - I.B.M. (1980)

Pubblicazione fra le meno ricordate nel mucchio selvaggio dei primi anni di terrorismo del Bianchi. Fu infatti una C60 equalmente divisa in due lati dell'esatta durata di mezz'ora, il che mi ispira grande simpatia perchè possiede la stessa concettualità delle cassette casalinghe che facevo anch'io 20 anni fa (e vien da pensare come sarebbe stato trovarsi ora con le potenzialità dei mezzi computeristici che allora non c'erano), ovvero l'output finisce quando lo stop scatta automaticamente.....
Bando alle ciance, IBM è stato disotterrato l'anno scorso grazie ad una ristampa in cd-r da parte della label Finalmuzik, ed è un flusso di bordate elettro-rumoristiche che, a mio parere, è invecchiato molto bene. Come nella miglior tradizione industrial, lo spirito non è brado e gratuitamente violento, bensì esprime qualcosa di più sottile e profondo che lascia massima soggettività di interpretazione. Nel lato A, ad esempio, passata la burrasca magnetica dei primi 20 minuti, si entra in una fase di minor intensità, fatta di lineari disturbi dronici per poi passare al delirio di scansione del tempo, con una gelida voce femminile che ripete meccanicamente l'ora per tre minuti.
Più movimentato il lato B, un'orchestra di oscillatori e spirali bulbose di noise agile che sfuma lentamente fino a, per l'appunto, quando il nastro marrone lascia lo spazio a quei pochi centimetri di nastro bianco. Stop.

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